ARTE: Liberati di me, Follia. Spediscimi dove nessuno può più incontrarmi, dove nessuno può più inseguirmi. Mandami all’inferno dove io possa bruciare insieme a coloro che mi ingiuriano e mi relegano a capro espiatorio dei mali del mondo. Regalo sogni di inutilità. Diffondo vane speranze e rendo l’uomo schiavo della mia essenza. Rispedisco al mittente ogni forma di violenza, ogni forma di incomprensione, ogni diversità. Eppure è solo causa mia se il mondo va in frantumi. Guarda come questi due uomini mi strumentalizzano, giunti ormai all’apice della loro follia.
FOLLIA: Folle non è chi folle appare. Folle è chi da te si lascia attirare. Non temere, Arte. Non perderti anche tu. Non ridurti a straccio per lustrar le scarpe degli uomini che ti temono. Non alitare sugli specchi per non vederti più. Piuttosto grida forte il mio nome, torna ad essere folle, e insieme a me, la Follia più astratta, libereremo il mondo dalle lacrime della vita. Faremo loro dimenticare cos’è l’ingiustizia, cos’è l’oppressione. Nessuno si sentirà escluso dal nostro mondo, dal nostro essere unite seppur diverse. Tutti saranno uguali a tutti e potranno ridere dei guai che incombono sulle loro splendide vite.
ARTE: Perché dici questo Follia? Non eri tu a far succedere le guerre? Non eri tu a sperare nella distruzione? Non eri tu a volere la mia fine? E allora fallo! Disfati di me senza remore. Abbattimi e solo allora il mondo sarà libero.
FOLLIA: No, Arte. No. Io sono la Follia, non la Crudeltà. E’ lei che ti detesta, perché non sopporta che tu, così limpida e universale, possa dar coraggio a resistere ai suoi giochi di distruzione. E’ lei che vuole prendere il tuo posto. E’ lei che ti relega, attraverso alcuni uomini, ad una posizione scomoda. Ma l’uomo, e ne hai d’innanzi la conferma, non può fare a meno di te. Non può fare a meno di me. Non può fare a meno di noi.
ARTE: E allora, Follia: perché tu sei folle?
FOLLIA: L’Arte è nulla senza Follia. Nessun artista è tale senza un briciolo di me. Sai bene quant’è dura far di te Arte pura se immersi nella razionalità e negli schemi più rigidi. Nulla è più vero dell’Arte della Follia.
ARTE: Giudichi follia quel che gli altri giudicano estro. Giudichi artisti quel che gli altri giudicano pazzi. Giudichi vero quel che gli altri giudicano finto. Risalti la mia essenza e ti poni tra me e questo pubblico. Perché?
FOLLIA: Perché? Perché l’Arte è troppo buona per imporsi, è troppo pura per esporsi troppo. Così ho deciso di far da tramite, tra te e il mondo che ti ama. Perché tu, Arte, sei quanto di più vero questo mondo possa concepire.
ARTE: L’Arte è vita, l’Arte è uguaglianza, l’Arte è Follia.
FOLLIA: La Follia è vitale, la Follia è unificatrice, la Follia è Arte.
ARTE: Allora Mondo non nascondermi. Non lasciarmi in un angolo come la Crudeltà che ti governa intenderebbe fare. Fatti guidare da sorella Follia e lasciami far breccia nel tuo cuore, nella tua anima. Concedimi un’ora al giorno e ti aiuterò a sorreggere il peso dei tuoi giorni, delle tue sofferenze. Ti regalerò sorrisi e lacrime di commozione. Ti regalerò momenti futili e momenti intensi. Ti regalerò emozioni vere e pure come lo spirito che mi guida. Ti farò ricordare chi sei. Ti offrirò uno spazio in cui essere chi vuoi, in cui puoi essere l’infinito così come un piccolo e ben definito atomo. Ti condurrò per mano e ti farò assaporare il dolce cibo della speranza. Non spegnere i tuoi sogni, che mi danno la linfa vitale. Non smettere mai di sperare che tutto un giorno possa essere migliore. Non smettere mai di credere nell’uguaglianza di tutti noi, nella semplicità della vita. Non smettere mai di pensare come un adulto e di ridere come un bambino. Non smettere mai di essere quello che sei Mondo. Perché per ogni sogno che muore, la Crudeltà diventa più padrona di te.
FOLLIA: Signori spettatori, Non dimenticatevi di me, non dimenticatevi dell’astratta Follia, quella che permette a tutti coloro che stanno intrattenendovi anche questa sera, di mettersi in gioco ed esprimere il loro sogno, la loro essenza. Grazie a me, ogni protagonista oggi, sta servendovi la sua vita su un piatto d’argento.
ARTE: Noi siamo l’essenza di questo palcoscenico.
FOLLIA: Noi siamo le mille maschere che ognuno indossa ogni giorno.
INSIEME: Noi siamo parte di ognuno di voi.